NOVARA, “UNA VERGOGNA, NON CONOSCONO LA STORIA”
PROTESTA CHOC DEI NO GREEN PASS A NOVARA:
SFILANO TRAVESTITI DA PRIGIONIERI DI AUSCHWITZ
Hanno sfilato indossando delle pettorine a strisce verticali bianco e grigio, qualcuna con un numero appiccicato. Come le divise fatte di stracci dei lager nazisti, come i prigionieri di Auschwitz. E per rendere ancora meglio l’idea hanno marciato, due a due, aggrappati a una corda inframezzata di nodi che aveva tutta l’intenzione di richiamare il filo spinato.
la comunità ebraica contro il corteo No Green Pass con il filo spinato: abuso e offesa alla Memoria
Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Novara e Vercelli: "È già successo in altre città italiane ma queste persone non sanno cosa è stata la Shoah. È pazzesco che si manifesti in questo modo. La storia bisogna conoscerla e fatti del genere mi lasciano senza parole. Lo sforzo della nostra Comunità va soprattutto nella direzione della conoscenza, del sapere. Ovviamente del sapere rivolto a tutti, non solo alle nuove generazione di ebrei".
Lo sdegno dopo le immagini choc dei No pass a Novara:
“Una vergogna, non conoscono la storia”
Unanimi le reazioni di indignazione e condanna dopo la provocazione messa in scena dai No Green pass ieri pomeriggio – sabato 30 ottobre – nel centro storico di Novara: hanno sfilato indossando pettorine a strisce, qualcuna con un numero appiccicato, come le divise di stracci dei lager nazisti, aggrappati a una corda che richiamava il filo spinato.
«Quello che ho visto a Novara è fuori dalla grazia di Dio», ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto a «Mezz'ora in più», su RaiTre: «Nel 13% di chi non si è ancora vaccinato, c'è chi ha paura, non sono tutti no-vax. Il modo migliore per convincerli non è insultarli, ma convincerli con dati scientifici».
«Questi pochi ignoranti della storia, che si definiscono vittime di una dittatura, che indossano pettorine a righe, irrispettosi delle milioni di vittime che la barbarie nazifascista ha portato – scrive in una nota l’Anpi di Novara – , senza la minima coscienza, senza il minimo senso della vergogna, sono gli stessi che altrove insultano la senatrice Segre, testimone di quelle terribili violenze che ha subito e vissuto davvero, dimostrando nelle stesso tempo spregio della verità e vicinanza a quelle forze fasciste e naziste che costruirono quell'orribile sterminio». «La vergogna dell'ignoranza», aveva commentato su Twitter, l'Anpi nazionale le foto dei manifestanti no Green pass di Novara.
«Paragonare una posizione ideologica relativa ad un vaccino e ad un green pass alla pagina più tragica della nostra storia e a persone che sono state deportate, umiliate, torturate, annientate psicologicamente e assassinate è a dir poco vergognoso – ha scritto in una nota il sindaco di Novara Alessandro Canelli -. Esprimere le proprie idee e il proprio pensiero è non solo giusto, ma anche un diritto sancito dalla Costituzione. Quindi nulla da dire sulla possibilità di manifestare il dissenso al Green Pass, ma ci sono limiti che non dovrebbero mai essere superati e soprattutto non attraverso la violenza. Perché di questo si tratta, di violenza psicologica che va condannata con forza esattamente come la violenza fisica. Chi vuole manifestare deve prima di tutto mostrare rispetto per gli altri e per la nostra storia».
«Quanto accaduto a Novara è un oltraggio alla storia che non può essere tollerato – ha detto in una nota, la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato Licia Ronzulli – Ancora una volta i no vax e i no green pass scambiano la libertà di manifestare con il diritto di offendere e strumentalizzare, abbandonandosi a comportamenti inqualificabili e a paragoni assolutamente anacronistici. Quella sfilata non è stata solo offensiva e irrispettosa, ma uno spettacolo squallido, al quale non avremmo mai voluto assistere».
«La vergognosa manifestazione dei No Green pass che ha sfilato per le vie di Novara rispecchia una precisa strategia: polarizzare il più possibile lo scontro per alzare il livello di tensione e far parlare di loro nel tentativo di diventare attrattivi per altri», ha affermato, in una nota, Domenico Rossi, consigliere regionale novarese del Pd. «Bisognerebbe ignorarli, ma non sempre si può, soprattutto quando diventano offensivi nei confronti di chi ha subito l'ingiustizia più grave della storia. Per fortuna il Paese è meglio di così: l'86% delle persone ha scelto di vaccinarsi e, anche tra coloro che hanno deciso diversamente, la maggior parte non si riconosce in queste provocazioni. Non cadiamo nel tranello, non polarizziamo lo scontro».
Parla di «spettacolo indegno» il Pd di Novara che aggiunge: «Consigliamo a queste persone - affermano ancora gli esponenti del Pd novarese - di andare a vedere che cosa e' stato Auschwitz, di studiare che cosa e' stata realmente la Shoah, la più grande tragedia della storia dell'umanità».
«La protesta di Novara è' la certificazione più limpida di una grande ignoranza – ha scritto sui social la viceministra alle Infrastrutture Teresa Bellanova esponente di Italia Viva -. Le persone che hanno sfilato con il filo spinato finto e pettorina a righe dimostrano di non conoscere la storia. Ne' il presente. Se avessero una coscienza dovrebbero provare solo vergogna».