EDIO VALLINI CI HA LASCIATO
Ci ha lasciato nel pomeriggio di ieri, sabato 23 luglio, Edio Vallini, iscritto da sempre alla sezione Anpi 25Aprile, autore di importanti libri come “Guerra sulle rotaie” e “Operai del Nord”.
Edio respira sin dalla nascita aria di antifascismo, aria di libertà. E di quell’aria pulita si è alimentato per tutto il corso della sua vita assumendo in toto gli insegnamenti di suo padre Agenore Vallini, militante antifascista e dirigente comunista e di sua madre, Gianna Morelli Vallini, partigiana e per anni conosciutissima e combattiva Presidente dell’Anpi 25 Aprile.
Emblematico l’episodio che vede protagonisti Gianna Morelli Vallini e il figlio Edio raccontato da Gianna. “L'8 marzo 1945 con alcune donne del gruppo Mischiari avevamo deciso di portare, prima del cessato coprifuoco, verso le cinque e mezzo di mattina, fiori e striscioni inneggianti ai Gruppi di Difesa della Donna e all'8 marzo, giornata internazionale della donna, in via Botticelli. Lì la mattina dell'Epifania del 1945 erano stati fucilati dal famigerato Battaglione azzurro, quattro giovanissimi aderenti al Fronte della Gioventù. La sera del 7 marzo, sempre in quella via, i partigiani uccisero una spia fascista, che anch'io conoscevo bene perchè era una cliente della compagna Maria Azzali, responsabile del gruppo Mischiari. Tutte le donne che si erano impegnate a partecipare si spaventarono, e mi fecero sapere che il mattino seguente non sarebbero venute a deporre i fiori. Allora io e mio figlio Edio, che non aveva ancora 14 anni e già svolgeva attività clandestina, decidemmo di andare da soli: fummo veramente fortunati e ci andò tutto liscio. I garofani rossi rimasero sul muro fin verso le nove, quando arrivarono i brigatisti neri del gruppo fascista rionale Tonoli e i tedeschi del presidio di piazza Ferravilla e strapparono tutto. Per noi lo scopo era comunque raggiunto perchè al mattino da via Botticelli, oltre agli abitanti dei quattro grossi caseggiati popolari e delle case private, passarono parecchi lavoratori che si recavano agli stabilimenti della zona, compresa la grande fabbrica di biciclette Bianchi.”
Ho avuto modo di conoscere e di apprezzare Edio negli anni in cui ero coordinatore dell’Anpi di Zona 3, negli incontri e nelle discussioni nella sede dell’Anpi 25 Aprile, allora in via Canaletto 10.
Ai familiari esprimo la commossa vicinanza dell’Anpi provinciale di Milano.
Roberto Cenati - Presidente Anpi Provinciale di Milano