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IL PARTIGIANO FRANCESCO GNECCHI RUSCONE CI HA LASCIATO

IL PARTIGIANO FRANCESCO GNECCHI RUSCONE CI HA LASCIATO

Qualche giorno fa, all’età di 98 anni, ci ha lasciato il partigiano combattente Francesco Gnecchi Ruscone, decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Nel 1949 Gnecchi Ruscone si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano e ha esercitato la professione fino al 2004 con molti progetti in Italia, Europa e Africa e con incarichi di insegnamento all'Architectural Association di Londra, al Politecnico di Milano e alle Università di Yale e di Algeri.

Aveva vent'anni Francesco Gnecchi Ruscone, quando, nel 1944, aderì alla lotta di liberazione, dando vita con altri studenti del Politecnico di estrazione liberale alla brigata “Federico Marescotti”, dal nome di un loro compagno caduto in val d’Ossola.

In precedenza, subito dopo l’8 settembre 1943, aveva collaborato con il padre Gianfranco ad organizzare, con base alla cascina Bergamina di Verderio, una rete di solidarietà, per aiutare ex prigionieri di guerra Alleati ed altri perseguitati a raggiungere il confine svizzero. Nei primi mesi del suo impegno la brigata “Marescotti” si occupò di organizzare i lanci Alleati di armi e rifornimenti a favore delle formazioni partigiane.

Quando, nell’estate del ’44, la brigata entrò in contatto con la missione “Nemo”, legata al SIM, Servizio Informazioni Militari del Regio Esercito, a Francesco Gnecchi fu affidato il compito di effettuare i rilievi della linea di fortificazione che i tedeschi stavano costruendo a nord del Po, dal lago di Garda alla foce dell’Adige.

Francesco viene arrestato e torturato all’interno dell’Albergo Regina, sede del comando nazista a Milano. Successivamente rilasciato partecipa alla liberazione di Milano.

Avevo invitato Francesco Gnecchi Ruscone il 25 aprile 2021 alla cerimonia nella ricorrenza della Liberazione, promossa dal Comitato permanente Antifascista e dal Comune di Milano, svoltasi alla Loggia dei Mercanti, simbolo della Resistenza Milanese.

Ho avuto modo di apprezzare la straordinaria eredità lasciataci da Gnecchi Ruscone, costituita dalla sua instancabile testimonianza sul ruolo svolto dalla Resistenza italiana contro la barbarie nazifascista, per la Libertà di tutti noi. Ricordava Francesco Gnecchi Ruscone in una sua intervista: “Ci sono due modi di ricordare il terribile periodo dell’occupazione nazifascista: un primo modo, sacrosanto, è quello di rendere omaggio alle vittime. Un altro modo è costituito dal voler sottolineare che a quelle sofferenze qualcuno ha saputo reagire. E’ secondo noi educativo, per chi non ha vissuto quella drammatica fase della nostra storia, ricordare che c’è stato non solo chi ha sofferto, ma chi ha saputo reagire alle violenze e ai soprusi, perché alle violenze e ai soprusi bisogna sempre reagire.”

Esprimo, ai figli e ai familiari, anche a nome dell'Anpi provinciale di Milano, commossa e affettuosa vicinanza.

Roberto Cenati - Presidente Anpi Provinciale di Milano

  26.09.22 12:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Comunicati, Antifascismo, Resistenza, Comitati Provinciali, Novità, Memoria, Testimonianze, Commemorazioni, Cultura
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