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GALLERIA
FOTOGRAFICA


       




   La Deportazione vogherese

ALESSANDRO TARTARA

Nato a Voghera l’ 8 luglio 1905, morto a Gusen II
il 15 ottobre 1944 (?).
Lavora alla Pirelli Bicocca come ragioniere e si adopera per
diffondere l’antifascismo in fabbrica, mantenendo stretti contatti
con il Comitato di Liberazione Nazionale. Il 22 novembre 1943,
viene arrestato in fabbrica dai fascisti repubblicani, durante un
rastrellamento ed è consegnato alle SS.

Rinchiuso a San Vittore, viene poi trasferito a Bolzano ed è
deportato a Mauthausen il 21 febbraio 1944. Il 19 marzo viene
trasferito al sottocampo di Gusen II. Il 2 dicembre 1944 ritorna
a Mauthausen e viene ricoverato all’infermeria del campo.

Secondo gli "Elenchi nominativi delle domande accolte per gli indennizzi" pubblicati sulla Gazzetta
Ufficiale
e secondo V. Pappalettera sarebbe morto il
15 ottobre 1944. Anche la dichiarazione di morte
presunta
(atto 103 II C 1950 del comune di Milano)
fissa la data del decesso il 15/10/1944.
Nelle carte della Croce Rossa Internazionale non c’è
nessun documento comprovante il suo decesso, ma
risulta arrivato a Mauthausen il 21 febbraio ’44
proveniente dalla SIPO di Milano, cat. "Sch., roter
Winkel";
(triangolo rosso), registrato con il
numero di matricola 53461, e compare la nota:
«La "häftlingspersonalkarte" porta l’indicazione:
"Eingesetzt vom 29.8.44 bis 2.Dez.1944 als K.
Schäler bei Gusen Invalid. Blk., vom 2.Dez.1944
Mauthausen Revier"
» (preso in carico dal 29.8.44 al
2.12.44, come addetto alla pelatura di patate presso il
blocco degli invalidi di Gusen, dal 2.12.44 all’infermeria
di Mauthausen
).



 

I DISEGNI DI ALESSANDRO TARTARA

clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire Vi proponiamo ora 3 documenti eccezionali.
Sono dei disegni del Lager di Mauthausen che
Alessandro Tartara ha riprodotto all’interno di alcune latte.
È significativo, sottolinea la professoressa Maria Antonietta Arrigoni, come anche nel Lager,
anche nelle condizioni più disumane, persone hanno composto canzoni, scritto poesie,
creato disegni. Ed è per questo motivo che
quando si parla di Lager e della sua disumanità,
si afferma una inconfutabile "verità" ma
incompleta, perché il campo di concentramento
non è stato solo quello descritto mirabilmente da
Primo Levi in "Se questo è un uomo", ma
anche un luogo dove si sono manifestati una
miriade di episodi di micro-Resistenze, al di là
delle organizzazioni resistenziali presenti nei
Lager, e i disegni di Alessandro Tartara sono
appunto uno di questi atti di ribellione contro il
sistematico tentativo di annientare, cancellare
qualsiasi parvenza di umanità.

 

Altro punto di vista innovativo, espresso dalla
professoressa Maria Antonietta Arrigoni
è quello relativo ai "Vinti".
Quando si parla del "sangue dei vinti" si
afferma un concetto sbagliato. I "Vinti" sono
tutti quelli morti durante la guerra. Anzi
i Resistenti, che hanno combattuto per i
Valori della democrazia e sono morti come
Tartaro, Dentici, Mercurio, senza riuscire
a tornare in Italia per realizzare quel sogno,
sono stati "Vinti 2 volte", avendo perso non
non solo la vita , ma anche questa scommessa
con la democrazia.

 

 

 

 

 

 

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