Nell’Aprile del 2003, realizzato dalla Scuola Chiavarese del Fumetto (con testi e disegni dei
giovani artisti dell’Officina delle nuvole pensanti) per iniziativa della Provincia di Genova, che lo
diffuse in tutte le scuole medie e superiori del territorio, fu presentata l’albo «PER NON
DIMENTICARE». E’ la storia di un ragazzo genovese nella Lotta di Liberazione
e, più precisamente, si tratta della trasposizione a fumetti del memoriale di Valerio Parodi,
partigiano della Brigata "Cichero", nome di battaglia “Littorino”, entrato nella Resistenza
all’età di 17 anni.
Nelle trentaquattro tavole
di questa storia a fumetti
c’è tutta la vita partigiana
di "Littorino" (nome di
battaglia che indicava la
sua rapidità di
movimento, preso in
prestito dal modello
’veloce’ dei tram
genovesi dell’epoca),
come la sua prima azione
da giovanissimo gappista: penetrare in un
deposito di carburante per i camion tedeschi e farlo
saltare con la dinamite. Una vicenda umana e di combattente per la liberta’ in cui si alternano i
momenti esaltanti – come la fulminea liberazione dall’ospedale di Sampierdarena del dirigente
sindacale Luccarelli arrestato dai fascisti – e le tragedie, a partire dai feroci rastrellamenti e
dalle uccisioni da parte di SS e Brigate Nere
di tanti compagni, amici
del cuore come Tommaso
Pastorino, Ugo Bottaro, Silvio Menini, Ettore Binci e le fucilazione di
Balilla Grillotti e di
Germano Jori.
Valerio Parodi - la storia
Valerio Parodi nasce a Voltri nel 1926 «da una famiglia
di lavoratori»; come rivendica con
orgoglio, trasferitasi nel paesino dei Barabini a Teglia nel 1928. Studente serale delle scuole
professionali Gaslini di Bolzaneto, nel 1941 – a 15 anni – entra come apprendista alla
San Giorgio di Teglia, maturando in fabbrica la coscienza antifascista, assistendo a numerosi
"pestaggi del sabato" contro chi non aveva la camicia nera. Queste prepotenze lasciarono il
segno, come i racconti degli anziani perseguitati durante il ventennio, in
Valerio Parodi che il
25 luglio 1943 partecipa alle manifestazioni per la caduta del regime, collaborando alla
distruzione delle case del fascio.
Poi l’8 settembre del ’43, con l’invasione tedesca, cambia del tutto la sua vita: avvicinato da
Grillotti Balilla e Germano Jori entra nei Gap, con azioni pericolose in città, fino a quando
viene ferito in un rastrellamento. Dopo l’arresto e la morte di Germano Jori e Grillotti Balilla,
isolato con alcuni compagni e ricercato, "Littorino" partecipa alla costituzione del distaccamento
Fuoco della Brigata "Berto" (Divisione "Cichero") in Val d’Aveto, restando in montagna fino
al 24 aprile 1945.
Dopo la Liberazione entra a far parte della polizia partigiana, tornando in fabbrica dal 1947.
È stato vicepresidente provinciale della Confesercenti e consigliere comunale del Pci negli anni
del sindaco Cerofolini.
Nota a margine: I disegni dell’albo «PER NON DIMENTICARE», come le note relative alla