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galleria fotografica

GALLERIA
FOTOGRAFICA


       




Nella produzione italiana di storie a fumetti legate alla Resistenza spicca l’opera di uno dei
disegnatori più conosciuti e stimati dal grande pubblico: Sergio Staino.
Il " papà" di "Bobo", il suo personaggio più famoso apparso nel 1979 sulla rivista "Linus",
ha realizzato 2 albi in cui si sviluppano dei racconti che prendono spunto dalle vicende della
Lotta di Liberazione nella provincia senese («MONTEMAGGIO - UNA STORIA PARTIGIANA»)
ed in terra marchigiana («IL FUCILE E LA ROSA»).

    «MONTEMAGGIO - UNA STORIA PARTIGIANA»


Questo racconto, pubblicato in tavole
raccolte in un libro di 100 pagine di grande
formato, venne distribuito nell’estate del
2003
in abbinamento al quotidiano
"l’Unità". Partendo dall’episodio di
Montemaggio (l’eccidio di 19 partigiani)
Staino tratteggia il "mondo resistenziale"
attraverso il bagaglio di emozioni,
di racconti, e di testimonianze che l’artista
senese aveva raccolto nel corso di molti
anni. Il risultato è un vero affresco in cui si
fonde l’uso della parola (oltre ai disegni
sono di Staino sia il soggetto, sia la
sceneggiatura) o meglio l’utilizzo del gergo
contadino
, con l’efficace raffigurazione dei
luoghi della Val d’Elsa non solo attraverso i
disegni, ma con delle vere e proprie foto,
realizzando un connubio davvero ben
riuscito. Ed a rendere ancora più
coinvolgente il racconto senza dubbio vi è la
presenza degli scatti fotografici che immortalano i volti di quei partigiani, foto realizzate
da Mauro, uno di loro.

Montemaggio - la storia

La vicenda, da cui prende spunto la storia a fumetti di Sergio Staino, ha come cornice
la Montagnola Senese, una delle principali zone collinari della provincia di Siena.
L’eccidio di Montemaggio avvenne il giorno 28 marzo 1944. È una delle più grandi stragi che si
sono state compiute nel senese. Le truppe nazifasciste attaccano Casa Giubileo, una casa
colonica dove sostavano alcuni partigiani, e dopo una breve guerriglia, ad armi non pari, questi
ultimi si arresero. Vennero disarmati dalle truppe nazifasciste, umiliati e fatti camminare fino ad
arrivare ad un piccolo spiazzo chiamato "la Porcareccia", dove vennero uccisi a fucilate.
Solo uno riuscì a sopravvivere, Vittorio Meoni, che un momento prima della sparatoria riuscì
a dare uno spintone ad un fascista e a fuggire nei boschi.
Questi i nomi dei diciannove partigiani uccisi: Aladino Giannini, Dino Furresi, Elio Lapini,
Giovanni Cappelletti, Angiolo Bartalini, Onelio Volpini
(Volpe), Piero Bartalini, Livio Livini,
Ezio Grassini, Franco Corsinovi, Virgilio Ciuffi, Giovanni Galli, Enzo Busini, Livio Levanti,
Luigi Vannetti, Fulco Martinucci, Emilio Berrettini, Emilio Nencini, Orvino Orlandini
.

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    «IL FUCILE E LA ROSA»

 


Edito, nel 2005, dal Comune di Falconara Marittima e curato nella stampa da
da Coconino Press, l’albo «IL FUCILE E LA
ROSA»
(64 pagine corredato dai testi di
Gianni Carino) ripercorre alcuni avvenimenti
della Resistenza Marchigiana.
Sono episodi reali che hanno scandito la
guerra partigiana nelle Marche, riletti
con la creatività artistica e la libertà
interpretativa imposte da alcune situazioni
non completamente documentabili.
Scorrendo le sue pagine ci si imbatte
nell’Ancona del dopo 8 settembre, che
dovrà subire l’occupazione nazista,
si ritrovano i protagonisti di quegli anni e i
luoghi dove si consumarono tragedie ed atti
eroici, dall’arresto del comandante Gino
Tommasi
("Annibale") all’efferato eccidio
nazifascista
del 22 marzo 1944 di Montalto
e Vestignano (nel maceratese) in cui
ventisette persone (tra partigiani e giovani,
catturati senza armi, renitenti alla leva saliti in montagna con l’obbiettivo di costituire una banda
autonoma
agli ordini del comandante Barilatti) furono rastrellate e poi uccise con scariche di
mitra. Il giorno successivo, il comandante Barilatti fu condotto al comando repubblichino di Muccia
per essere interrogato e, non avendo risposto ad alcuna domanda, subito dopo fu fucilato
presso il cimitero da una squadra della milizia fascista.
Si narra anche degli aspri combattimenti avvenuti, sempre 22 marzo 1944, nel paese di
Monastero (tra Caldarola e Montalto) dove i partigiani delle "bande Nicolò", del gruppo "201"
e del gruppo "Vera di San Ginesio" riuscirono a mantenere le loro posizioni e a respingere un
attacco massiccio procurando numerose perdite ai tedeschi (200 i caduti e i feriti tra i
nazifascisti, mentre le perdite parigiane furono 34).

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Nota a margine: Le illustrazioni grafiche dei libri «MONTEMAGGIO - UNA STORIA
PARTIGIANA»
e «IL FUCILE E LA ROSA» sono tratti dal sito web:
http://www.sergiostaino.it.

 

 

 

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